Fucili e pedate
E' uno strano Paese il nostro, ogni giorno tentano, sempre più spesso con successo, di toglierci qualche diritto sacrosanto: la certezza di un lavoro e quindi una certa indipendenza, non solo da mamma e papà, la pensione, l'aborto (vedi l'Osservatore Romano di ieri), il divorzio, la scelta degli eletti e via così. Il tutto nel più assoluto silenzio come se tutto fosse normale, drogati da grandefratelloisoladeifamosimariadefilippibagaglinostriscialanotiziananiballerinedonnebarbute.
Poi qualcuno sente minacciato il diritto acquisito di evadere le tasse e promette di imbracciare i fucili per difendere quello che dovrebbe essere un reato. Anche qui nessuna reazione, anche questo è diventato normale. I colpi di Stato si possono promettere, minacciare, nel più assoluto silenzio, senza lo sdegno di nessuno, contoparte politica compresa. Fassino e Rutelli hanno in pratica risposto ad un colpo di mortaio con una linguaccia. I vari telegiornali minimizzano, ne hanno parlato come fosse una normale (ecco tornare la normalità presunta)e dura critica alla pressione fiscale, che per altro rimane in linea con quella europea. Poi capita che un allenatore di calcio dia una pedata nel sedere ad un suo collega. Probabile sanzione, forse squalifica, tutti a dire che cose di questo genere alimentano la violenza negli stadi. Concordo pienamente, ma i fucili? Quelli no, sono imbracciati dai Giusti e quindi non sono pericolosi.
La Libertà di parola è spesso confusa con il diritto di dire tutto quello che si vuole, si è perso il senso delle cose, la misura delle cose, in una realtà virtuale costruita ad hoc per farci vivere la sensazione della Democrazia e del Libero Arbitrio, per farci vivere tutti in un immenso reality, in un immenso spazio pubblicitario.