domenica 9 settembre 2007

V-Day

Ieri c'è stato il V-Day, giornata indetta da Beppe Grillo per la raccolta di firme a sostegno di una legge da lui proposta che vieterebbe la presenza di pregiudicati in Parlamento e l'eleggibilità per più di due mandati.
Ovviamente la manifestazione non ha avuto molto rilievo sui tradizionali organi d'informazione, ma come dice Travaglio ormai il Giornalismo non è più il cane da guardia per il Potere, ma un cane da compagnia o, peggio, da riporto.
Non entro nel merito, pur condividendo pienamente la posizione di Grillo, ma vorrei riflettere sulle critiche che gli sono state mosse e che ho letto sul web.
Alcuni sostengono che Grillo stia cavalcando il sentimento di antipolitica che sta montando nel Paese e che sia un populista. Io non sento affatto questo senso di antipolitica nel Paese, al limite un chiacchericcio da Bar dello Sport che non fa altro che aumentare quel rumore di fondo che ci impedisce di sentire e distinguere i suoni veri e ritengo il V-day, al di là di come la si pensi, un possibile stimolo per un popolo lobotimizzato che annuisce a tutto come una foca ammaestrata. E' strano poi definire antipolitica una manifestazione politica, nel suo senso più alto, solo perchè va a ledere diritti acquisiti da una classe dirigente che non ha più il senso della realtà, dove la Maggioranza si confonde con l'Opposizione in un'unico mesciarisso fatto di arroganza, presunzione e compiacimento del potere fine a se stesso. La politica che smette di essere politica e diventa potere è pericolosa oltre che essere inutile, basti pensare alle reazioni violente bipartisan quando qualcuno (magistrato, giornalista, comico) stuzzica lo status quo.
Definire Grillo antipolitico, a mio giudizio, ha lo stesso sapore di definire i critici dell'Amministrazione Bush amici dei terrorsti, o laicisti coloro che avanzano dei dubbi sugli sconti fiscali alla Chiesa. Questo succede quando i pubblicitari sono al soldo della politica, con la p minuscola, ovviamente, stiamo attenti al significato delle parole, il nostro senso critico è l'unica nostra speranza!

7 commenti:

Il Don ha detto...

Purtroppo sabato ho lavorato e non ho trovato i banchetti per la raccolta delle firme. Avevo dato la mia adesione via web.

Il Don ha detto...

Le critiche che ho letto sul web, gli articoli sui giornali e i servizi ai telegiornali non fanno altro che rafforzare la mia tesi...se attacchi la "casta" viene montata una macchina per alterare la verità, per confondere e disorientare su un qualcosa che dovrebbe essere limpido. Un esempio? Grillo ha insultato Biagi e la sua legge, ma quali siano stati questi insulti non ci è dato sapere, i motivi di tali insulti neppure. Così passa il messaggio che Grillo ha insultato la memoria di una vittima delle BR, magari giustifacando le BR stesse, senza che ci vengano forniti i dati utili per farci un'idea ed un'opinione nostra. E' un trucchetto che, una volta scoperto, lo si può ritrovare in molte occasioni, fateci caso.

Anonimo ha detto...

a prescindere dalle opinioni personali ,credo che sia una grave mancanza da parte del parlamento non avere mai legiferato per rimuovere gli onorevoli( poco onorevoli”) condannati in via definitiva….questo credo sia stato un punto di forza dell’iniziativa di grillo …altro punto dolente che alimenta la sfiducia generale riguarda un sistema giudiziario che non funziona- da decenni- e che sempre più rivela l’urgente necessità di procedure semplificate e più celeri...secondo me, tutto ciò di certo non giova alla stabilità del paese

Unknown ha detto...

A Genova nei telegiornali regionali e giornali se ne è parlato un pò di più.
Forse grazie alla grande influenza che Beppe Grillo ha sui Genovesi.
Non ho firmato ma avrei voluto.
Purtroppo a Recco non c'era la raccolta firme e quel giorno son stata là.

Il Don ha detto...

Ciao Ilaria,
aspettavo un tuo commento...in merito alla firma è successa la stessa cosa a me.
Circa l'interesse dei Media, mi riferivo al preV-day, totalmente ignorato. Ora se ne parla, ognuno dice la sua, possibilmente, contro Grillo, come se fosse l'incarnazione del Male. Ma è un trucchetto, ripeto, si può essere a favore o contrari al Grillo-pensiero, ma non si può confinarlo ad un comico montato diventato improvvisamente qualunquista. Grillo, per me, ha posto l'attenzione su problemi sacrosanti, si può discutere sul come risolveri e pensarla in mille maniere diverse, ma far finta di niente cercando di farlo passare come ridicolo, rafforza le mie idee e mi convince sempre più che questo sistema classe politica-informazione è solo un circuito autoreferenziale il cui unico scopo è quello di sopravvivere in quanto tale.

Unknown ha detto...

Semplicente credo che Beppe Grillo ha ragione...
La politica è tutta da rifare, non vedo più distizione tra destra e sinistra vedo solo pagliacci che pensano al loro profitto personale, alla loro gloria personale e non al bene dell'Italia.
Dico basta a "valium Prodi" e a "buffon Berlusconi", dico basta ai senatori a vita e ai parlamentari a vita.
Dico cacciamoli tutti e mettiamo persone che abbiano a cuore l'avvenire dell'Italia...
Che il Primo Ministro diventi uno di destra o sinistra non me ne importa niente, basta che sia qualcuno che migliori la situazione.
Siam tutti scontenti solo che quasi nessuno ha il coraggio come Grillo di scendere in piazza a dire la sua opinione.
Grillo dice Prodi starà distruggendo e basta (anche se a me non sembra dato che le proposte cmq, quelle dei cittadini gli son state consegnate e Prodi le ha ignorate) ma almeno fa qualcosa, ha avuto il coraggio di fare qualcosa.
Se fondasse un partito come dice Er Mortadella o meglio Valium sarei la prima, oggi come oggi ad aderirci...
Tutto qui... questo è il mio pensiero e credo che sia lo stesso di molti italiani indipendentemente dalle ideologie di destra o sinistra che abbiano.

Anonimo ha detto...

Leggendo i blog e i forum del Bel Paese, mi sembra che al contrario ci sia una gran voglia di Politica, volutamente scritta con la P maiuscola, e soprattutto una gran voglia di partecipazione (come lo dimostra d'altra parte il sucesso delle primarie dell'Ulivo nel 2005, sebbene siamo stati, allora come oggi col Partito Democratico, un pò tutti presi in giro).

Analizzare il fenomeno Grillo e bocciarlo come segno dell'antipolitica sovrana nel paese mi sembra proprio la conclusione frettolosa (o volutamente in malafede) di persone che si definiscono "politici" ma che hanno smesso di praticare la politica da almeno 20 anni.

Non riesco ad immaginare nulla di più anti-politico di un Fassino, di un Mastella o di un Berlusconi. Nulla di più ebetamente vacuo e lontano dalla realtà di un Veltroni giudicato e analizzato da Miss Italia nel "salotto" di Bruno Vespa

In Francia, dove vivo, non siamo risparmiati dalla crisi generale che la politica vive nel mondo occidentale. Eppure la situazione mi sembra meno "grave" che in Italia. Soprattutto, penso, perché in Francia il sentimento politico nasce da un associazionismo estremamente vasto, forte e capillarmente diffuso.
Le associazioni, seppur apolitiche per la maggior parte, sono il primo punto di accesso per i singoli cittadini ad una forma di civismo partecipativo, di "senso della comunità" che manca drammaticamente in Italia. Le associazioni non a scopo di lucro in Francia sono il cardine essenziale di un contatto che ancora esiste tra il singolo cittadino e il politico locale, sindaco o consigliere regionale. I segni di una collaborazione attiva e quasi simbiotica tra governo, nazionale ma più spesso locale, e associazioni sul territorio nelle proporzioni e sui temi più disparati, sono numerosi, di qualità, altamente significativi.

Non mi stupisce allora che in Italia, al sorgere di forme di associativismo spontaneo e participativo, anche con dichiarate connotazioni politiche, le adesioni siano fortissime. Dopotutto la volontà degli italiani penso non sia molto distante da quella dei francesi: partecipare alla vita pubblica, essere parte del gioco, almeno in minima parte. Sentirsi cittadini, non sudditi.

L'associativismo italiano manca di quella collaborazione costante tra associazioni e governi, perché la associazioni italiane prima di tutto non beneficiano dello stesso quadro amministrativo francese estremamente favorevole, e secondariamente non hanno mai trovato nei governi, cittadini o provinciali, quello stesso supporto, quasi un fervore, che esiste in Francia.

Cosa propone Beppe Grillo, se non rigenerare l'attivismo associativo, tramite il suo blog, tramite il V-Day, tramite i gruppi "gli amici di B. Grillo"?
E non è forse normale che, nel momento in cui questo fenomeno associativo spontaneo non trovi una sponda politico-governativa a cui riferirsi, il fenomeno associativo tenti egli stesso di farsi portavoce di un messaggio politico alternativo? Non è forse normale che, nel momento in cui una larga parte di cittadini si sente esclusa dalla partecipazione alla vita pubblica perché ostracizzata da un potere auto-referenziale che dialoga solo con sé stesso, nasca un'altra forma di espressione politica, fuori dai canali istituzionalizzati della casta "Partito - parlamento - TG - Bruno Vespa"?

Grillo sta riportando almeno un pò di gente ad incontrarsi, a parlarsi, a dibattere.
Se l'alternativa è quella di credere di avere fatto della politica restando stravaccato in un divano guardando Porta a Porta, allora penso che sia decisamente preferibile per tutti Beppe Grillo.