Per ognuno di noi esistono luoghi del cuore, piccoli o grandi che siano: città, piazze, case o addirittura panchine, a cui siamo legati perchè ci riportano all'infanzia, a momenti particolarmente felici, a passati amori, o perchè hanno visto nascere quello che poi è diventato un matrimonio.
Ci sono poi luoghi dello Spirito, luoghi capaci di cedere emozioni che vanno oltre le proprie esperienze e ricordi. Luoghi, dove semplicemente si sta bene, si sta bene con se stessi, con gli altri e con ciò che ci circonda.
Un grembo materno.
Per me il luogo dello Spirito è la Camargue, piccola regione alla foce del Rodano, dove si incontrano Provenza e Languedoc.
Tra risaie, stagni, pascoli, appare all'improvviso, come un sorriso sul viso di un bambino, Le Saintes Maries De La Mer. Un grappolo di case su cui si staglia la chiesa fortificata in onore delle due sante Marie Jacobé e Salomé. Fulcro del pelligrinaggio di maggio di un intero popolo, i Gitani, che lì si ritrova per festeggiare la sua protettrice, Santa Sara. Anni di devozione, di candele accese, hanno annerito le pietre della cripta dove sono custodite le reliquie della Santa, pietre ormai scure come la statua lignea di Sara, coperta da mantelli dei colori sgargianti dei Gitani. E' un luogo raccolto, scuro, caldo, capace di far vacillare le mie razionali convinzioni sul trascendente.
Fuori la luce del Sud della Francia, la stessa dei Van Gogh e dei Cézanne, il Maestrale teso, l'acqua del mare e degli stagni. Il rosa dei fenicotteri, il bianco dei cavalli ed il nero dei tori. Tra le strette strade il profumo della lavanda e delle erbe fini di provenza che esce dalle botteghe e si arricchisce del salmastro nell'aria.
E' l'unico luogo dove tornerei subito dopo esserci stato, dove mi rifugio appena posso.
E' il mio luogo dello Spirito...